Il negativity bias è uno dei più potenti errori cognitivi utilizzati dai professionisti del marketing. Ecco nel dettaglio di cosa si tratta, come funziona e in che modo può supportare il tuo business.
Cos’è il negativity bias?
Il negativity bias è un errore cognitivo che caratterizza il nostro cervello e che ci fa attenzionare più gli avvenimenti negativi che quelli positivi, con tutte le conseguenze del caso su comportamenti e memorizzazione.
Secondo i maggiori ricercatori di neuromarketing, questo meccanismo automatico sarebbe frutto tanto di una predisposizione innata per salvaguardarci dai pericoli e garantirci la sopravvivenza, quanto delle esperienze apprese, perché ogni qualvolta sperimentiamo un’emozione negativa il nostro cervello si organizza con gli strumenti di cui dispone per evitare che si ripeta.
Esempi di negativity bias e applicazione nel marketing
Cosa stavi facendo quando hai ricevuto la terribile notizia della morte di un tuo caro? Scommetto che te lo ricordi. Questo è uno degli esempi più eclatanti in cui il negativity bias si è manifestato nella tua vita, anche se continua a farlo ogni giorno senza che tu ne sia consapevole.
Puoi applicarlo alla tua strategia di marketing, e quindi al tuo piano di comunicazione, principalmente in due modi:
1. se le circostanze sono negative, puoi rafforzare benefici e vantaggi dei tuoi prodotti o servizi, spiegando al tuo pubblico come questi comportino l’evitamento o la soluzione alla situazione avversa;
2. se le circostanze non sono così negative, puoi ricordare alla tua audience il suo problema, facendo leva sulle emozioni negative correlate, per poi proporre la tua soluzione.
Attenzione però a non eccedere, ricordandoti sempre che l’essere umano è spinto verso il piacere, quindi verso la realizzazione dei propri desideri. Se lo martellerai di parole ed emozioni negative, potrebbe decidere di fuggire, proprio per lo stesso motivo per cui utilizza il negativity bias!
Negativity bias sui social media
Anche sui social media siamo più propensi a ricordare gli stimoli negativi. Basti pensare a come corrano veloci, purtroppo, i video violenti. Per questo potresti pensare di includere nel tuo piano di comunicazione video e post che raccontino situazioni ed emozioni negative vissute e risolte da te e dalle persone che hai aiutato.
In questo modo, chi visiterà il tuo profilo si ricorderà di te come valida opportunità per superare i suoi ostacoli.
Il neuromarketing è la chiave del successo
Il negativity bias è soltanto uno dei tanti principi del neuromarketing, quella materia che si occupa di indagare attraverso le neuroscienze il cervello umano e di utilizzare le scoperte scientifiche per rendere più persuasive le strategie di marketing.
La nostra attenzione è limitata, il nostro cervello è pigro e, nel mondo digitale, siamo esposti a un’infinità di stimoli che non abbiamo la capacità di captare ed elaborare: per questo tantissime aziende, pur tentando di sponsorizzare la loro attività online, non riescono a fare il loro salto di qualità e far crescere il loro fatturato.
Il neuromarketing è la soluzione, perché consente di distinguersi dalla massa, di catturare l’attenzione dell’utente e di persuaderlo con contenuti che non riuscirà a ignorare. Il neuromarketing è anche quello che mi ha consentito, in pochissimo tempo, di raggiungere risultati che in oltre 10 anni di carriera non avevo mai raggiunto, di costruire la mia community, di poter contare su un business forte che fosse tale non soltanto per la mia capacità di organizzazione e per le mie competenze, ma soprattutto per i tangibili risultati ottenuti dai miei clienti.
Vendere sui social attraverso le mie strategie di neuromarketing
A differenza di ciò che si può pensare, per vendere sui social non servono grandi investimenti in sponsorizzate, né tantomeno grafici e video maker professionisti che possano creare per noi contenuti visivamente eleganti. Per vendere sui social bisogna semplicemente conoscere come funziona il cervello umano e offrirgli ciò di cui ha bisogno. Null’altro.
Per questo ho creato un percorso ideale per tutti coloro che, come te, desiderano ottenere risultati tangibili in poco tempo, con il minimo sforzo e con un piccolo investimento:
- Il manuale “Vendere con il neuromarketing”, per conoscere esattamente come funziona il nostro cervello, come stimolarlo e in quali occasioni, nonché tutti i bias cognitivi;
- Il manuale “Vendere con il neuromarketing 2.0”, per mettere in pratica nel tuo settore specifico le migliore tecniche per vendere online e offline.
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